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La solitudine


E ti sento sempre più distante,
e più sfuggi la mia presa più m'allontano. Non soltanto dall'ombra di te che nella dipartita sfuma ma dalla mia stessa persona che, privata dell'alterità, a poco a poco, si dilegua.
Confondo me stessa col mondo, il mondo con me stessa e, dolce, svanisco. Distinzione non c'è tra quanto mi attornia e ciò che, febbrile, pulsa nei meandri di me. I lineamenti non li ho più, non più sono scolpiti su di un volto che ha perduto il nome. Esso si fa fluido, indefinibile e fuggevole. Non sottostà a definizioni: é tutto, non é. É il nulla che prende forma, il Tutto che sostanza non ha. E le mie labbra non più si dischiudono. Dimentica, io, dell'uso della parola, mi smarrisco nelle mie stesse membra. Precipito nel baratro dell'incertezza, m'incastro nello specchio dei miei occhi fattisi inespressivi. Il bagliore nello sguardo é perduto, fuggito. Non torna. Oramai m'avvinghia e m'annienta l'oscurità solitaria di un tramontato sole che giammai farà ritorno nel suo sfavillar perpetuo. Cede il passo, or dunque, al profilo mesto di un albero nudo: spoglio di certezze ma di terror vestito. Il terrore di veder sola la propria immagine stagliata contro l'infinità del cielo. Un cielo straziato, trafitto, di baglior grondante. Un cielo che un tempo quietava i timori or li radica. E dilacera, e confonde....

20 Août 2021 13:12 0 Rapport Incorporer 1

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